Oramai è legge dello Stato.Con 159 voti a favore (126 contrari e 2 astenuti), è stata approvata la legge sulla conversione del c.d. decreto milleproroghe (Legge 26 febbraio 2011, n. 10 pubblicata in Gazzetta Ufficiale 26 febbraio 2011, n. 47).Il Presidente della Repubblica, quindi, ha promulgato il provvedimento. Viene così confermata l'entrata in vigore per il prossimo 21 marzo l'istituto della mediazione civile con la sola deroga nelle materie relative alle controversie in tema di condominio e sinistri stradali. Per dette controversie la mediazione è slittata di un anno.Questa la notizia.In verità, come preannunciato nello scorso numero, avrei voluto anche in questo affrontare più da vicino la tematica in questione ed esaminarla tecnicamente, ma un episodio accaduto proprio nel giorno della festa della donna mi ha fatto cambiare idea e credo valga la pena raccontarla.Mi trovavo nel Palazzo di Giustizia di Napoli e, come vi dicevo, discutevo con dei colleghi proprio sull'introduzione dell'Istituto della Mediazione (ormai è l'argomento dominante -ndr-).La discussione, per quanto pacata nei toni, era comunque avvincente e si era elevata a livelli plebiscitari, tale l'attenzione richiamata anche dagli altri presenti, allorquando due uomini, entrambi sulla sessantina, con fare garbato, si avvicinarono e chiesero dove si trovasse una sezione.Ricevuta la giusta attenzione e la altrettanto giusta risposta, i due, senza scomporsi, incominciarono a mostrare vivo interesse per la intanto ripresa discussione.Sembravano due spettatori ad una partita di tennis. Volgevano il capo ora a destra, ora a sinistra mostrando grande attenzione per l'oratore di turno e manifestando, senza neanche troppo riguardo, approvazione o meno alle tesi di volta in volta esposte.Il clima era diventato entusiasmante e gli ingredienti c'erano tutti.Oramai era diventata una vera e propria arena oratoria e come forse solo a Napoli succede ecco che gli spettatori, incominciarono ad assumere un ruolo più che attivo nel dibattito.Fino a quando uno di loro, presentandosi all'estemporaneo consesso, sentenziò: "....Avvocà io e il mio amico stiamo qua, e veramente non ci fa neanche troppo piacere, perché dobbiamo fare i testimoni di una causa di mia nipote che sapete, ha avuto una disgrazia: si è separata dal marito,...nu' fetente, ma comunque questa è n'ata storia, ma abbiamo capito, è vero Luì ? (volgendosi all'amico per trovare conferma e complicità), che qua più si va avanti e peggio è.In effetti stu' mediatore dovrebbe essere na' specie e paciere se ho capito bene, uno che fa fa pace. E' così?E mò mi chiedo io: si deve pure pagare per trovare a uno che mette a bbona parola??? Io e pure Luigi, l'amico qua, lo facciamo sempre, e sempre gratis. Cosa e' pazz'..." e così dicendo si rivolse all'amico che nel frattempo aveva mostrato piena adesione al discorso e con tono risoluto: " Luì, se è fatto tardi, iammo a ffa' a causa. Buonagiornata avvocà".E così salutando si diressero verso l'ingresso delle Aule mischiandosi tra la folla ed in essa scomparendo.Inutile dire che l'episodio ebbe un effetto insperato. L'adunanza che fino a qualche minuto prima si era agitata nel calore della discussione dopo quelle parole di un "non addetto ai lavori" aveva trovato un momento di vera riflessione.Un interminabile istante di silenzio e poi una sola parola a commento e fine di un incontro tra colleghi: O' PACIERE......La definizione forse più appropriata trovata in un attimo da un uomo semplice, ma con tanta innata e naturale saggezza.O' paciere e tale, sussurrando, la frase di commiato.
Oramai è legge dello Stato.Con 159 voti a favore (126 contrari e 2 astenuti), è stata approvata la legge sulla conversione del c.d. decreto milleproroghe (Legge 26 febbraio 2011, n. 10 pubblicata in Gazzetta Ufficiale 26 febbraio 2011, n. 47).
Il Presidente della Repubblica, quindi, ha promulgato il provvedimento. Viene così confermata l'entrata in vigore per il prossimo 21 marzo l'istituto della mediazione civile con la sola deroga nelle materie relative alle controversie in tema di condominio e sinistri stradali. Per dette controversie la mediazione è slittata di un anno.
Questa la notizia.
In verità, come preannunciato nello scorso numero, avrei voluto anche in questo affrontare più da vicino la tematica in questione ed esaminarla tecnicamente, ma un episodio accaduto proprio nel giorno della festa della donna mi ha fatto cambiare idea e credo valga la pena raccontarla.
Mi trovavo nel Palazzo di Giustizia di Napoli e, come vi dicevo, discutevo con dei colleghi proprio sull'introduzione dell'Istituto della Mediazione (ormai è l'argomento dominante -ndr-).
La discussione, per quanto pacata nei toni, era comunque avvincente e si era elevata a livelli plebiscitari, tale l'attenzione richiamata anche dagli altri presenti, allorquando due uomini, entrambi sulla sessantina, con fare garbato, si avvicinarono e chiesero dove si trovasse una sezione.
Ricevuta la giusta attenzione e la altrettanto giusta risposta, i due, senza scomporsi, incominciarono a mostrare vivo interesse per la intanto ripresa discussione.
Sembravano due spettatori ad una partita di tennis. Volgevano il capo ora a destra, ora a sinistra mostrando grande attenzione per l'oratore di turno e manifestando, senza neanche troppo riguardo, approvazione o meno alle tesi di volta in volta esposte.
Il clima era diventato entusiasmante e gli ingredienti c'erano tutti.
Oramai era diventata una vera e propria arena oratoria e come forse solo a Napoli succede ecco che gli spettatori, incominciarono ad assumere un ruolo più che attivo nel dibattito.
Fino a quando uno di loro, presentandosi all'estemporaneo consesso, sentenziò: "....Avvocà io e il mio amico stiamo qua, e veramente non ci fa neanche troppo piacere, perché dobbiamo fare i testimoni di una causa di mia nipote che sapete, ha avuto una disgrazia: si è separata dal marito,...nu' fetente, ma comunque questa è n'ata storia, ma abbiamo capito, è vero Luì ? (volgendosi all'amico per trovare conferma e complicità), che qua più si va avanti e peggio è.
In effetti stu' mediatore dovrebbe essere na' specie e paciere se ho capito bene, uno che fa fa pace. E' così?
E mò mi chiedo io: si deve pure pagare per trovare a uno che mette a bbona parola??? Io e pure Luigi, l'amico qua, lo facciamo sempre, e sempre gratis. Cosa e' pazz'..." e così dicendo si rivolse all'amico che nel frattempo aveva mostrato piena adesione al discorso e con tono risoluto: " Luì, se è fatto tardi, iammo a ffa' a causa. Buonagiornata avvocà".
E così salutando si diressero verso l'ingresso delle Aule mischiandosi tra la folla ed in essa scomparendo.
Inutile dire che l'episodio ebbe un effetto insperato. L'adunanza che fino a qualche minuto prima si era agitata nel calore della discussione dopo quelle parole di un "non addetto ai lavori" aveva trovato un momento di vera riflessione.
Un interminabile istante di silenzio e poi una sola parola a commento e fine di un incontro tra colleghi: O' PACIERE......
La definizione forse più appropriata trovata in un attimo da un uomo semplice, ma con tanta innata e naturale saggezza.
O' paciere e tale, sussurrando, la frase di commiato.
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